Montesquieu accettando con diversa relazione la definizione delle leggi di Cicerone, determina nella sua immortale opera per quali cause le leggi che paiono meno in armonia col loro ideale modello abbian potuto reggere senza discapito molte nazioni. E cosí riguardando assai piú alla bontá relativa che all'assoluta, diede il perché delle leggi e stabilí le quistioni legislative sopra tutt'altro terreno che quello dei legisti. Ma la misura di un uomo di genio temperato dalla pratica delle cose doveva mancare ad un altro uomo ugualmente superiore, ma che guardava la societá piuttosto nelle sue imperfezioni che nei suoi risultamenti; ond'è che questi nelle sue politiche escogitazioni fece l'inverso del Montesquieu, tenendo in niun conto la bontá relativa e fondandosi sull'assoluta. Il Filangieri ammettendo la bontá relativa edificava la Scienza della legislazione, seguitando un metodo severo mercé del quale le veritá secondarie si deducevano dalle primarie. Il Pagano ne' suoi Saggi illustrava il Vico. Il Briganti e lo Stellini seguitavano la medesima traccia, e con essi il famoso Herder, il quale se è men saldo del Vico nei suoi principi e se è incerto nelle sue conseguenze, compensa però la sua inferioritá con molta potenza di stile e con molta ricchezza di conoscenze in fatto di storia naturale e di storia orientale. L'economia politica, scienza la quale vie meglio provava la decadenza dei costumi e del viver civile nel medio evo e l'importanza delle classi industriali, avuto avea sede in Italia.
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