Lo stato sociale rifletteva lo stato intellettuale. Il suo principale carattere era la fusione degli elementi sociali sí severamente classificati nelle epoche anteriori ed un bisogno di applicare all'utile tutte le scoperte dell'umana intelligenza. Da queste due principali disposizioni dovea derivare l'amore dell'umanitá, cioè il principio di caritá cristiana, da sentimento trasformato in idea sotto il nome di "filantropia". In effetto tutti i miglioramenti recati alla sorte degli esseri piú infelici, come i prigionieri e i malati, con rendere le prigioni men dure, gli spedali piú utili, la vita dei poveri e degli esposti men trista, servono a provare la veritá di quanto asseriamo. Cosí pure le pene un poco mitigate, l'orrore che ispiravano i supplizi atroci, la procedura segreta, la tortura e l'inquisizione, gli omaggi prodigati all'intelligenza e la tolleranza religiosa son pruove a favore del nostro asserto. Quanto alla tolleranza religiosa giova per altro avvertire che il commercio la rendeva indispensabile, e col commercio la riunione di sudditi di diverse credenze sotto lo stesso sovrano. Il principio d'utilitá tendeva a dominare ove i bisogni degl'individui e degli Stati erano cresciuti, l'antico ordine sociale basato sul medio evo andava crollando e la societá si rinnovellava ne' suoi elementi. Il potere dominato dalle medesime circostanze entrava nelle medesime idee e tendeva a costituirsi in monarchia amministrativa, riconcentrando in sua mano quel che nel medio evo erasi diramato; e con ciò si credeva di potere giovare alla societá intera, di migliorarne le leggi e i costumi, di farla finalmente progredire in ricchezza.
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