Giuseppe, Caterina, Leopoldo, Federico, Carlo terzo e suo figlio Ferdinando, e i Pombal, Aranda, Gassez, Choiseul, Tanucci, Acton, Manfredini sono per cosí dire i rappresentanti di questa tendenza degli Stati e di chi li reggeva, come pure tutti i codici e tutte le misure tentate o eseguite da loro. Da ciò risultò che non solo la scienza, prima racchiusa nei chiostri, divenisse patrimonio dei laici, ma che i sapienti divenissero spesso se non governanti almeno consultori de' governanti e si fondessero nella societá dalla quale erano stati in certa guisa presso che separati. Esisteva una opposizione, una discordanza tra le leggi rimaste in vigore, i costumi e le opinioni. L'economia politica sollevavasi a scienza e trovavasi in urto con tutta la legislazion commerciale, civile e criminale. I costumi erano piú dolci ma insieme piú molli: eravi molta rassomiglianza col secolo decimoquinto.
I risultamenti politici dell'epoca possono ridursi:
1. Alla compiuta distruzione dell'impero germanico dopo la felice resistenza della Prussia e la pace che le conservò la Slesia.
2. Alla distruzione del principio emesso nel trattato di Westfalia, che l'equilibrio consistea nel proteggere i deboli contro i forti e nell'evitare l'ingrandimento degli ultimi. La divisione della Polonia fece violare il principio, e fu discussa la divisione dell'impero ottomano. Si volevano evitare le guerre tra i forti che molto costavano e poco fruttavano.
3. All'influenza della Russia e della Prussia sull'equilibrio europeo, la quale aggiunta all'azione negativa che vi esercitavano per cause diverse la Spagna e l'Italia, e allo stato di crisi in cui era la Francia politicamente e militarmente considerata, faceva sí che il settentrione dominasse il mezzogiorno e che i potentati che per lo innanti camminavano in prima linea or secondassero.
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