Venendo ora alla soluzione del secondo quesito, diremo che la tattica seguiva in tutti gli Stati europei piú o meno compiutamente il sistema prussiano. In Francia l'ordinanza del 1791 semplificava e perfezionava questo stesso sistema, e l'esperienza acquistata in un lungo periodo di guerra fatta su tutti i terreni e con tutte le nazioni non rese necessario verun cambiamento importante, del che l'ordinanza del 1831 è una novella e piú compiuta dimostrazione. In tutta l'Europa s'imitò piú o meno quel regolamento. Nel secondo periodo un'ordinanza di cavalleria fu redatta in Francia nel 1802 da uomini molto periti nell'arma e ricchi dell'esperienza di dieci campagne. I conoscitori trovano questo regolamento fondato sull'essenza dell'arma, dettato dalla pratica della guerra, e veggono nella sua posizione una severa deduzione logica dai principi alle conseguenze dei movimenti tutti. L'ordinanza del 1831 pubblicata in Francia per l'arma di cui discorriamo, ad avviso di distinti generali e dei medesimi collaboratori di essa, non contiene veruna mutazione importante. Se tanta scienza e tanta esperienza sparsa in Francia non ha saputo procacciare maggiori perfezionamenti alla tattica elementare delle due arme, rimane dimostrata la soliditá de' principi che furono stabiliti nella redazione delle prime ordinanze. L'artiglieria non variò molto nei suoi metodi. Solo l'artiglieria a cavallo riunita in gran masse ebbe bisogno di ricorrere agli spiegamenti, come le due altre arme, ove la parte giá spiegata favorisce quella che dee ancora spiegarsi(41). Ma se la tattica elementare quanto alle armi ed agli ordini non subí, né il poteva, gran cambiamenti, la tattica sublime ricevette nelle varie circostanze di cosí lunga lotta qualche modificazione, la quale perfezionò l'uso della tattica elementare senza alterarne i principi.
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