Oltre a ciò in ogni battaglione il plotone estremo faceva una conversione pria di far fuoco, a fine di prendere in fianco il battaglione nemico che gli era opposto; ed allora la cavalleria profittava del terreno e della posizione per render compiuta la riuscita, e la prima linea si riordinava dietro alla seconda e concorreva a por fine alla lotta. Questa combinazione di disposizioni tattiche e questa scelta di posizioni fecero sí che l'impetuositá francese venisse un poco sconcertata; ed il metodo col quale avea vinto le prime coalizioni ed era creduto il solo buono pei suoi brillanti risultamenti, fu posto in quistione nella guerra della penisola, essendovi un grave svantaggio pei francesi nel combattere con una fanteria stanca e disordinata le tre armi degl'inglesi, mentre la cavalleria francese non poteva servire negli attacchi di quelle posizioni, e l'artiglieria non potea secondare la propria fanteria se non che nel primo periodo e non giá nell'ultimo ch'era il decisivo. Le battaglie di Canopo in Egitto e di Maida in Calabria furono seguite dalle battaglie di Vimiero, Talavera, La Corogna, Busacco, Fuents d'Onoro, Albufeira e Salamanca, che ebbero tutte lo stesso risultamento nella penisola, e Waterloo compí questa serie di esperienze e di costanti successi degl'inglesi nella guerra difensiva e mostrò i vantaggi dell'ordine sottile sul profondo di questo genere di combattimenti. Ci siamo distesi su questo oggetto perché a nostro credere resta a risolvere se nella tattica che ci ha lasciata la guerra della rivoluzione vi sia un altro metodo per ridonare a chi attacca qualche vantaggio su chi è attaccato, vale a dire determinare se gli ultimi progressi dell'arte colle armi presenti lascino la superioritá alla difensiva o all'offensiva, tatticamente parlando.
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