In effetto esagerando i successi ottenuti sopra un teatro di guerra piú eguale, si volle nel 1796 applicare lo stesso metodo d'operazione contro le ali del nemico per riunirsi offensivamente dietro alle sue linee di difesa, a un teatro di guerra che abbracciava lo spazio compreso fra l'Olanda e le Alpi marittime. E tali eserciti dovevano riunirsi dopo aver traversato il Reno e le Alpi, e poscia il Po, il Danubio e nuovamente le Alpi, nonché tutti gli affluenti che si gittano nel Mar Nero verso il basso Danubio. L'arciduca Carlo riconducendo la strategia alla sua gran regola di operare in massa, che la guerra de' sette anni aveva sí ben dimostrata, salvò la Germania dall'invasione; e se la guerra fu in ultimo favorevole ai francesi, secondo che ne fa fede la pace di Campoformio, ciò fu dovuto al duce delle armi francesi in Italia, il quale applicò con maggior vigoria e piú compiutamente il sistema che il principe austriaco aveva seguito in Germania e diè luogo ad un raro fenomeno che difficilmente si rinnoverá, vale a dire che la casa d'Austria fu minacciata nella parte men vulnerabile delle sue frontiere, cioè in quella che è custodita dalle Alpi Noriche e Rezie. A Montenotte, a Lonato, a Castiglione e a Rivoli(44) si videro i miracoli della strategia, e i risultamenti di Wurtzbourg in Germania ne furono la contropruova. Le ostilitá riprese nel 1799 fecero seguire a chi reggeva la Francia gli errori del piano del 1796, e l'apparizione dell'esercito russo ruppe ogni proporzione di forza numerica, mentre la Svizzera divenuta anch'essa teatro di guerra ne accrebbe lo spazio, e i francesi perdettero le loro conquiste.
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