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      La Francia ristretta ne' suoi antichi limiti, dominata ed occupata, pareva aver molto perduto d'importanza politica; ma la sua gloria militare non mai smentita neppure nell'avversa sorte, la sua avanzata civiltá e le istituzioni che ne risultarono, conservavanle una potenza morale che non cessň di esercitare sull'Europa tutta.
      L'Olanda cessň di esser repubblica, ma riunita ai Paesi bassi divenne una monarchia di secondo ordine.
      L'impero germanico vide la confermazione dei re creati durante l'impero, la distruzione de' principati ecclesiastici, la riduzione di tutti i piccioli principi, lo scioglimento del legame feudale rimpiazzato da una federazione. Gli eserciti delle potenze secondarie erano comparsi con gloria sul campo di battaglia, le masse nazionali si erano mostrate perseveranti per la difesa della propria patria e l'intelligenza era in un movimento ascendente in tutti i rami dello scibile. La sua missione nell'equilibrio europeo pareva esser quella di un gran corpo destinato a impedire che il settentrione e il mezzogiorno si urtassero in modo da dare l'universale dominio al vincitore.
      La Prussia si era ingrandita e soprattutto erasi rilevata con energia e con gloria dai suoi disastri: ella stava tra le grandi potenze non per estensione, non per configurazione, non per l'unitá de' suoi popoli, ma per la sua forza morale, per l'intelligenza del suo governo, per la bontá delle sue istituzioni militari e pel vigore della sua nazionalitá. Ciň che un grand'uomo aveva fatto nella guerra de' sette anni la nazione intera l'aveva operato nel 1813, 1814 e 1815; la qual cosa, unita all'intelligenza sparsa e progrediente nella societá, davale un valore politico e militare di molto superiore alle sue forze reali.


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Della Scienza militare
di Luigi Blanch
Laterza Bari
1910 pagine 361

   





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