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      Infatti se si voglia analizzare filosoficamente e ricercare storicamente che cosa possono prefiggersi queste due arti ed in che senso sieno state adoperate, ne risulterá che tendono a perpetuare la memoria dei sentimenti esaltati di amore o di odio e di tutti gli avvenimenti piú celebri che ne sono derivati, per lasciare esempio ed impulso alle future generazioni, ispirando loro il rispetto per gli eroi individualmente o per le azioni eroiche collettivamente operate, ed a fermare con monumenti perenni le ère importanti nella storia delle nazioni. Non vi è bisogno di dire che i ritratti de' grandi uomini, le rappresentazioni degli avvenimenti importanti, le statue elevate ai primi, i monumenti commemorativi degli altri e le medaglie, che sono come l'ausilio delle due arti, hanno per lo piú per iscopo di lasciare ai posteri l'aspetto dei gran capitani o la loro intiera figura, e che tutti i quadri e i monumenti che tengono per loro fine particolare quello di rintracciare i primi passi e le successive vicende delle nazioni debbono naturalmente occuparsi dei gran guerrieri, delle guerre e dei fatti principali di esse. E cosí ci par chiaro che la scoltura del pari che la pittura, la musica egualmente che la poesia, abbiano moltiplici rapporti con la guerra. La storia delle arti ricavata dai monumenti pruova la nostra asserzione.
      L'esame dei rapporti ch'esistono tra la guerra e la letteratura nelle produzioni dell'eloquenza, della storia e della parte dogmatica ci daranno maggior pruova delle idee che enunciammo.


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Della Scienza militare
di Luigi Blanch
Laterza Bari
1910 pagine 361