Infatti nei primi periodi di coltura intellettuale, se la divisione del lavoro letterariamente e scientificamente considerato non ha ricevuto un vasto sviluppamento, ne risulterá che l'istoria narri tutti i fatti qualunque sia la loro natura. In epoca piú avanzata in civiltá le storiche produzioni si dividono in civili, intellettuali e militari; distinzione che corrisponde a quella della societá considerata nel suo stato regolare, nel suo sviluppamento intellettuale e nelle sue crisi, ossia nel suo stato d'azione e di reazione. I primi storici puramente militari sono stati gli attori delle guerre celebri o i gran capitani di tutti i secoli, che furono gelosi di trasmettere alla piú lontana posteritá le loro azioni e i loro esempi. I commentari di Cesare, le opere di Senofonte e di Ammiano Marcellino pel basso impero, di Villardoyn e di Joinville per le crociate, di Montecuccoli, Rohan, Turenna, Catinat, Villars, Federico, Napoleone e di tutti gl'illustri capitani de' nostri tempi che hanno scritte memorie delle proprie azioni, quali Jourdan, l'arciduca Carlo, Suchet, Saint-Cyr, sono di questo genere. Vengono indi le opere istorico-critiche, che non posson essere prodotte ove la scienza non è fermata, altrimenti mancherebbe il principale carattere di queste produzioni, ch'è quello di misurare il merito de' fatti sulla scala de' princípi: per cui tali opere non cominciano che nel secolo di Luigi decimoquarto con il Quinci storico militare di quell'epoca; abbondarono molto piú nel decimottavo secolo, ove il Lloyd, il Temphelof, il Rettzov e tanti altri si sono distinti in questa carriera che ha prodotto ai dí nostri il Dumas, il Jomini, il Pelet, il Vagner, il Muffling, il Napier, il Vaccani ed altri meno distinti ma utili egualmente nella loro sfera.
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