Questa abbondanza di scrittori dimostra che la scienza č fermata in corpo di dottrine, e che in una associazione qualunque č impossibile che una scienza tutta dalle altre derivante sia giunta a questo stato di avanzamento senza che tutto lo scibile umano abbia fatto corrispondenti progressi; e il veder trattata la filosofia della guerra da distinti autori, come il Lloyd, il Jomini, il Chambry, il Critis professore a Torino, č una pruova luminosa dell'essersi considerati tutti i rapporti che le scienze fisiche e morali hanno con la guerra dalla quale sono riassunte.
Per restringere quanto abbiamo detto come soluzione della prima quistione che ci siam fatta, possiamo dire:
1. Che la letteratura e le belle arti essendo una manifestazione dei nostri sentimenti hanno origine e scopo comune.
2. Che si prefiggono in generale di dirigere l'umanitá nelle due passioni predominanti, l'amore e l'odio, e d'indicare ciň che dee ispirarci il primo sentimento o ciň che il secondo.
3. Che o le nazioni facciano la guerra con tutti gli uomini validi o con parte eletta, la letteratura e le belle arti avranno sulla parte combattente una influenza proporzionata a quella che esercitano sulla societá intiera.
4. Che i canti guerrieri, la musica che vi corrisponde, i quadri che conservano le sembianze dei grandi uomini o delle grandi azioni, i monumenti eretti in ogni forma per eternare la gloria e per richiamare la riconoscenza delle future generazioni altro non sono che delle forme varie per eccitare le stesse passioni.
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