Nel secondo, dopo aver descritto lo stato e le condizioni dei popoli dell'antichitá, abbiamo indicato come lo stato delle belliche scienze simboleggiasse ed esprimesse compiutamente lo stato sociale ed intellettuale; abbiamo mostrato in che differisse l'arte degli antichi da quella dei moderni e quale fosse la principal differenza, distinguendola dalle differenze generali che separano le antiche societá dalle moderne; abbiamo fatto osservare come in ognuna delle prime vi fosse unitá nazionale ma moltiplici differenze tra di loro, e come l'inverso si scorgesse nelle seconde; infine osservammo che nelle prime i progressi dell'arte si sono arrestati perché la civiltá era incompiuta, e che riducendo la forza pubblica al primo elemento, cioè agli uomini, la degenerazione di questi doveva strascinare la caduta dello Stato che dominava ed esprimeva l'antichitá.
Nel terzo discorso abbiamo indicato come la dissoluzione dell'antica societá avesse ridotto ai primi suoi elementi l'organizzazione sociale, riducendola alla famiglia e togliendo ogni esistenza civile alla massa ridotta in servitú; che nel naufragio delle nazionali organizzazioni dell'esercizio dell'umana intelligenza sparisse la scienza, perché gli eserciti erano una riunione di capi di famiglia e tutta l'arte era nel valore e nel vigore individuale; segnalammo egualmente per quali vicende e per quali fasi questi elementi per successive trasformazioni subíte ricomponessero lentamente le nazioni e coltivassero lo scibile, e gli eserciti esprimessero questo nuovo stato fino alla scoverta della polvere.
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Stato
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