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      L'invenzione della baionetta diminuiva di molto, egli è certo, ma non faceva svanire la necessitá di dover cambiare di arma nel passar dall'uno all'altro degli accennati modi di combattere. Era in certa maniera un cambiamento di arma quello d'inastare la baionetta sul fucile quando si volea aver ricorso ad un'arma da mano, e di ritrarnela per riprendere l'uso dei fuochi. Si vide esser questo inastamento, che richiedeva assai tempo e diligenza, pericolosissimo a fronte di un corpo di pronti cavalieri. Ond'è che con sempre rinascenti sforzi molti impresero a risolvere l'ultima e piú profittevole condizione del problema, ingegnandosi di rendere la baionetta permanente sul fucile ed insieme non nociva ai fuochi, e per tal modo elevandolo stabilmente ad arma da mano. A ciò pervenne, se mal non mi appongo, il signor Martinet in Francia sotto il regno di Luigi decimoquinto, inventando la baionetta incannata.
      Allora cessò a mano a mano la commistione delle armi e poi degli ordini; ma prima che questi si piegassero ai modi presenti, interminabili controversie sursero sugli ordini antichi e sugli ordini moderni, o piuttosto sugli ordini distesi e profondi; giacché, a mio avviso, quante volte si fossero allegati gli ordini antichi, avrebbero dovuto cadere in disamina non quelli solamente con che combattevano i gravamente armati, ma i modi altresí con cui pugnavano i leggieri. E poiché trattavasi di dar forma ed ordine ad uomini che combattevano piú da lungi che da presso, piú lanciando proietti e soffrendone l'effetto che impiegando armi da taglio o da punta, le analogie - quali possano esservene, per l'aggiustatezza e per la frequenza dei colpi, tra la debole proiezione di un arco e la onnipotente del fucile e del cannone, tra il combattere sparso e mobile dei leggieri dell'antichitá ed il fermo ed unito dei moderni soldati in file ed in righe - avrebbero dovuto esser tratte ancor piú dai modi coi quali si combatteva usando di archi e di balestre, che non da quelli coi quali armeggiava la sarissa o la lancia de' triari.


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Della Scienza militare
di Luigi Blanch
Laterza Bari
1910 pagine 361

   





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