Comunque sia, tenendomi strettamente alle conseguenze puramente militari del novello metodo di raccoglier uomini e formar soldati, dedurrò da esso e noterò il grave effetto non pure d'aver largamente aumentato il numero negli eserciti, ma quel che a piú monta, di averne immensamente aumentato l'intelletto e la moralitá.
Trasportati temporaneamente dalla legge comune alla comune difesa, ogni condizione, ogni sapere, ogni virtú sorsero come per incantesimo tra le milizie; e capitani e pubblicisti ed amministratori e scienziati, i quali non meno combattendo che riassumendo ed accordando la esperienza con la dottrina di tanti dotti e luminosi trattati, hanno arricchite le belliche discipline.
Divenne allora la guerra piú mite, la sventura non fu un delitto, la preda non fu il solo fine del combattere, né l'emolumento il solo fine del servire, ma l'onore e la patria, cioè la vera gloria; e la conquista sempre funesta poté almeno conservare ordine e forme di umanitá e di giustizia. Cosí divenivan facili le grandi imprese, perché ivi era cuore per volerle ed intelletto per apprezzarle. Cosí la guerra fu affare proprio; la bandiera rappresentò la patria: ivi, e perciò fu facile lo imperio, consentita l'obbedienza, lo scopo comune e nobilissimo.
I miglioramenti poterono allora celeremente progredire, trovando eserciti capaci di comprenderli e desiderosi di ottenerli, ed intelletti che unendo ad uno zelo uguale maggiore acume e dottrina poterono rinvenirli ed insegnarli.
Onde quando il Sainte-Chapelle afferma che "si l'on a fait des grandes choses aux armées françaises dès 1792, c'est moins avec des théories et des inventions systématiques qu'avec la force d'âme, la vigueur du bras et l'exaltation du courage", egli allora esprime un fatto del quale gli è sfuggita l'origine.
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Sainte-Chapelle
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