Nondimeno accennar la Prussia co' suoi mille modi d'istruzione reggimentaria, d'istruzione di guarnigione, d'istruzione di collegi; con le sue moltiplici biblioteche militari, colle sue cento opere d'istruzioni elementari chiaramente scritte e sparse con profusione; con le sue scuole ed i loro professori convenevolmente distribuiti nelle differenti residenze dell'esercito; co' suoi poligoni, coi suoi metodi di campi e di manovre, colle sue scuole pratiche e normali in ogni arma, con le sempre rinascenti esperienze imprese nelle moltiplici officine de' suoi arsenali...; accennar la Prussia come esempio scelto tra molti non sará aver dimostrato di quanto il nostro secolo avanzi nei bellici ordinamenti il secolo medesimo del gran Federico?
E chi non vede di quanto non solo i corpi sapienti ma la massa degli armati sia piú dotta negli eserciti, di quanto la classe preziosa de' subalterni e quella piú preziosa ancora de' sotto uffiziali, divenuta piú studiosa, piú istruita, piú dignitosa e perciò piú proba e piú capace d'intendere e di eseguire, di quanto piú nobilmente influisca sul soldato ed assicuri il servizio, di quanto sia divenuta piú atta ne' rapidi passaggi dal piede di pace a quello di guerra a riempire convenevolmente i gradi che l'aumento degli uomini e de' quadri imperiosamente richiede? Chi non vede, ovunque la coscrizione ha reso alterno il servizio e di non lunga durata, di quanto la educazione e la istruzione reggimentaria convenevolmente incoraggiate e dirette possano contribuire al miglioramento dello spirito patrio ed al progredimento della generale istruzione?
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