Un'alta regione vi è - regione delle idee pure e, perché pure, invariabili - inaccessibile pe' molti, dove s'incontrano i geni e le menti creatrici. In tal senso può dirsi che tutti i geni sieno contemporanei. Onde le opere portentose degli Alessandri, degli Annibali, dei Cesari, dei Gustavi Adolfi, dei Federichi, dei Bonaparti hanno invero un tipo in cui s'incontrano il marchio del genio, la scintilla uniforme attinta in quelle alte regioni; ma ciascuno apparve sotto una forma diversa, ciascuno combatté, governò, condusse la guerra secondo la diversitá dei tempi e dei luoghi, secondo le trasformazioni successive che subiscono gli spazi, le ricchezze, gl'interessi, le delimitazioni territoriali, la fusione e la separazione dei popoli e delle nazioni.
I grandi uomini della Grecia e di Roma, il gran cartaginese, l'eroe scandinavo, il filosofo di Sans-soucis ed il massimo dei capitani francesi vestivano il tipo immortale, e ciascuno di essi lo rendeva sensibile con metodi, con ordinamenti, con istrumenti appropriati alle necessitá, ai costumi, allo stato della intelligenza, alla qualitá delle passioni che predominavano nelle generazioni e negli eserciti coi quali operavano.
Lo scopo morale dell'uman genere ammette, esige anzi, un cambiamento sempre crescente di forme, ma lo scopo rimane lo stesso. In tai limiti lo scorrer del tempo è un progresso e la cronologia un termometro. Il genio, tirando irremovibilmente al suo scopo, va lentamente nell'ordine dei tempi rompendo le forme a misura che sviluppandosi gli divengono anguste.
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