(58) Il Bonald che ha detto essere la letteratura l'espressione della societá, ha fatto talmente approvare la sua definizione ch'è divenuta di un uso comune e di una non contestata esattezza. Soscrivendo a questa opinione generale crediamo esser verissimo che la letteratura, come quella che riassume tutto lo stato sociale considerato nei suoi sentimenti e nelle idee che producono l'azione, ne sia la piú compiuta espressione; ma crediamo ciò non ostante che lo stato delle scienze belliche ne sia anche un compiuto riflesso, e crediamo non essere esclusivi quando conveniamo che ogni lato dello scibile e dello stato sociale produce lo stesso risultamento a secondo della sua importanza e delle sue relazioni cogli altri.
(59) L'opera del Bealtie sulle simiglianze della poesia e della musica e le loro differenze svolge con maestria l'idea che qui indichiamo.
(60) Nelle societá quali erano le antiche non vi era unitá né di tattica né di lingua né di letteratura né di musica, come non ve n'era né legislativa né religiosa. Tra i moderni avviene il contrario, e la lingua piú universale è la musica. Al Cairo, a Filadelfia, a Lisbona, a Pietroburgo, a Londra, a Napoli, a Costantinopoli, un reggimento che marcia lo fa al suono di una musica di Rossini o di altro distinto compositore. Questa uniformitá di gusto esprime chiaramente che le simiglianze tra i moderni superano le differenze.
(61) In appoggio del nostro assunto ricordiamo ai nostri lettori che negli ordini del giorno che precedettero le battaglie di Austerlitz e di Jena il supremo conduttore non si limitò ad eccitare i sentimenti del suo esercito, ma discese a provare che strategicamente e tatticamente il nemico era in una falsa posizione, per cui se si combatteva con energia, la vittoria era sicura e vasta nei suoi risultamenti.
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