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      La fluttuazione delle marcie in battaglia, maggiore su di due che su di tre righe, secondo a me sembra contrariamente al parere del generale di Chambray, potrebbe essere efficacemente riparata aggiugnendo alcun poco al numero ed ai doveri dei serrafile. Rimarrebbero all'ordine su due righe i seguenti vantaggi: 1. di acquistare un terzo di uomini, che messi sulle ali le prolungherebbero fornendo dei fuochi che non darebbero in terza riga, e messi altrove fornirebbero una riserva utile in mille guise; 2. di subire meno dannosamente i colpi delle artiglierie; 3. di fare svanire i danni che nei fuochi la terza riga non di rado cagiona alla prima, segnalati da molti ed ultimamente con energia dal maresciallo GOUVION-SAINT-CYR nelle sue Memorie (campagna del 1813). Egli è però vero che l'infanteria in due righe abbisogna di molta calma e fermezza, e che nella formazione dei quadrati sarebbe forse necessario di prescrivere che, salvo solamente quelli composti da un sol battaglione, gli altri tutti dovessero ordinariamente formarsi su di due linee. Quale importante mutazione non avverrebbe in tattica, ove i maestri di guerra che ancor vivono in Europa imprendessero coi loro lumi e con la loro esperienza a risolvere un tal problema, ed ove risolvendolo paresse loro di adottar la formazione in due righe?
      (73) Cosí la Francia variò piú volte l'unitá di forza denominata "battaglione", sí nel numero delle compagnie che nel numero dei soldati, e tentò di piegarla non solamente ai bisogni del comando e delle evoluzioni ma inoltre ai fini diversi delle guerre che imprendeva.


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Della Scienza militare
di Luigi Blanch
Laterza Bari
1910 pagine 361

   





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