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      Indi ed intermediatamente Eugenio, Lloyd, l'immortale Federico, Bulow, accennano il passaggio ad un nuovo genere d'analisi, la quale s'ingegna di dedurre princípi e regole fisse ed universali, dai fatti tenta di elevar l'arte a scienza, di svelare il secreto dei grandi uomini di guerra. Aggiungo il Rohan (ma non cronologicamente) che tanto disse, ed in sí poche pagine, della guerra di montagna; argomento ripreso ai dí nostri con ugual sobrietá e sostanza dal Lecourbe dissertando, dal Molitor raccontando...
      Nella seconda epoca in tale carriera si avanza con un gran corredo di fatti, di sagacitá, di ragionamento, il Jomini nelle diverse sue opere divenute classiche; il Pelet analizzando alcune campagne, in cui mirabilmente accoppia la descrizione drammatica di una battaglia, lucidamente indicando ogni evoluzione, all'alto concepimento, all'idea prima e semplice donde emana ogni fatto, ond'è che può ugualmente formare un uffiziale di battaglia ed una mente regolatrice, se tuttavia una mente tale può essere formata da libri e da insegnamenti; il Dumas, accurato scrittore, critico distinto e sobrio, il piú compiuto istorico militare della Francia; infine il Gourgaud, il Vaudoncourt, il Koch, lo Stutterheim, il Boutourlin, il Vacani, il Wilson, il Londonderry-Wane, il Napier il quale ha meritato che il Dumas lo annotasse e che ha preso giustamente posto tra' piú rinomati scrittori militari della nostra epoca, e massimamente le Memorie di capitani francesi, come dei Suchet, Saint-Cyr.


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Della Scienza militare
di Luigi Blanch
Laterza Bari
1910 pagine 361

   





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