§ 6. L'origine dei prenomi fu probabilmente arbitraria. Non così quella della più parte dei cognomi, che derivarono il più delle volte da qualche singolare circostanza notata nel primo cui furono attribuiti, od anche in tutta la sua stirpe. Così dalla sapienza si trasse il cognome di Catone (Cato, infatti, anticamente valeva sapiente); dalle virtù, dai costumi si dedussero i cognomi di Frugi, Gurges, Nepos, Pius; dall'arte esercitata, derivò Pictor; da particolarità del corpo, Calvus, Crassus, Macer; dalla professione, Augurinus, Flaminius, Sacerdos; dall'agricoltura, Lentuli, Pisones, Cicerones ecc.
§ 7. Alle origini anche le donne portavano, sembra, un prenome; ma in appresso, venne costume di dar loro il solo nome gentile. Talchè se in una casa, era una sola figlia, nomavasi Cornelia, Tullia ecc.; se due, distinguevansi dicendo l'una Cornelia Major, l'altra Cornelia Minor; se parecchie, dando all'una l'addiettivo ordinale Prima, alle altre quelli di Seconda, Tertia ecc.
I nomi s'imponevano ai fanciulli nel giorno lustrale (in die lustrico), ch'era pei maschi il nono dalla nascita, per le femmine l'ottavo. I prenomi non si davano ai giovinetti se non se quando indossavano la toga virile, alle ragazze (quando l'ebbero) se non il dì del matrimonio.
§ 8. Gli schiavi portavano il prenome del padrone leggermente inflesso: Lucipores, Marcipores, cioè servi di Lucio, di Marcio, prendendo forse la desinenza pores da pueri, figli, che significava anche schiavi.
A questa antica costumanza si aggiunse in seguito quella di derivare il nome dei servi da quello del paese di cui erano oriundi; Syrus, Geta, Dardanus ecc.
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Catone Cato Frugi Gurges Nepos Pius Pictor Calvus Crassus Macer Augurinus Flaminius Sacerdos Lentuli Pisones Cicerones Cornelia Tullia Cornelia Major Cornelia Minor Tertia Lucipores Marcipores Lucio Marcio Syrus Geta Dardanus
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