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      Cicerone comprò un solo monopodo di citro, venuto dall'Africa, un milione di sesterzi (204,500 franchi).
      I vetrai d'Alessandria fornivano le coppe ed i vasi; i fonditori di Corinto mandavano i bronzi, l'Asia i Trapezofori di rari marmi, sostenuti da dragoni graziosamente scolpiti.
      Si è specialmente nelle suburbane ville che_spiegavasi, in tutto il suo splendore, questo lusso che Roma imitò dall'Oriente. Questi luoghi di delizia, nei quali i grandi cittadini della Repubblica andavano a respirare aure più pure ed a riposarsi alquanto delle fatiche del foro e del campo, divennero, sul cadere di quella e più sotto l'impero, le sedi dell'ozio, della voluttà e della corruzione. I fertili campi furono allora cambiati in giardini ed in parchi da caccia; l'Italia, ricca un dì di ogni agraria produzione, divenne tributaria degli altri paesi graniferi, la sua popolazione si diradò e, per dir tutto in breve con Plinio, Latifundia Italiam perdidere.
      § 34. Alla umile tavola da mensa dei primitivi Romani sottentrarono le tavole preziose di cui sopra si fece cenno. Intorno alla mensa sdraiavansi sopra le siguras i convitati, separati da soffici cuscini di porpora, nel Triclinio, così chiamato dai tre sedili che lo componevano. Nel Biclinio, a due letti, si cenava. Sopra ogni letto erano tre commensali, o al più quattro: - un maggior numero sarebbesi ritenuto indecente. Si adagiavano posando la parte superiore del corpo sul gomito, e l'inferiore tenendo distesa per modo che il primo convitato accostasse i piedi al dorso del secondo, e questi la testa avesse a mezza vita del primo, divisi però sempre dal cuscino; e così via di seguito.


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Manuale di antichità romane
di Gerolamo Boccardo
1861 pagine 60

   





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