§ 44. I giovani di nobil casato eseguivano il Ludus Trojæ, correndo a torme su focosi destrieri, e facendo una finta battaglia, quale Virgilio descrive nel quinto della Eneide (v. 561 e seg.).
§ 45. La caccia circense era una pugna di fiere e belve tra loro, o con uomini; se crediamo a Seneca, i primi combattimenti d'animali ebbero luogo a Roma nel VII° secolo dalla sua fondazione, vivente Pompeo. Ma da altre fonti sappiamo che, prima di quell'epoca, eransi uccisi a colpi di freccia nell'anfiteatro più centinaia di elefanti, di lioni e di pantere.
La frequenza di simili spettacoli e la moltitudine delle sacrificate bestie crebbero a più doppi sotto l'Impero, quando una delle più serie e gravi cure del governo era di dilettare la feroce e stupida plebe, sempre chiedente Panem et Circenses. - Giulio Cesare offerse al circo ben 400 chiomati leoni, e fece combattere fanti e cavalieri contro 40 elefanti. Novemila animali, di cui 5000 feroci, furono uccisi nella festa che inaugurò l'anfiteatro di Tito. I giuochi che celebrò Trajano, dopo la sua vittoria sul Dace Decebalo, durarono 123 giorni, e costarono la vita a undicimila bestie feroci e domestiche. Dugento leoni caddero in un sol giorno trafitti sotto gli occhi di Adriano. Il solo imperatore Marco Aurelio mostrò, da filosofo qual era, un giusto orrore per quelle inutili e pericolose ecatombe; ma Comodo, l'indegno suo figlio, non solo richiamò in onore quelle feste sanguinose, ma scese anch'egli armato e seminudo nell'arena.
§ 46. Marco e Decio Bruto, nei funerali del loro padre, ordinarono la prima lotta di Gladiatori: spettacolo pel quale era tanto maggiore la predilezione del romano popolo, quanto la emozione del veder scorrere umano sangue è più viva di quella di assistere all'agonia delle belve.
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