L'errore, che, nel calcolo del tempo, apportava il calendario di Giulio Cesare, poco sensibile a tutta prima, divenne assai grave col succedersi dei secoli; ed in qual modo siavisi rimediato imparerete, o giovani, quando studierete la storia moderna.
§ 60. Aggiungeremo qui alcune indicazioni circa i nomi dei mesi del Calendario romano.
Marzo, il primo mese del primitivo anno di Romolo, cominciava all'equinozio di primavera, ed era consacrato a Marte, il Dio della guerra, come ricordano i versi d'Ovidio:
Arbiter armorum, de cujus sanguine natusCredor; et ut credar pignora certa dabo.
A te principium romano ducimus anno;
Primus de patrio nomine mensis eat.
Aprilis derivò probabilmente dall'aperire, poichè è il tempo in cui la terra apre il suo seno alla vegetazione.
Maggio era dedicato a Maia, madre di Mercurio, ed era inoltre Major mensis consacrato ai vecchi, majores.
Giugno apparteneva alla junior ætas; o forse desumeva il nome da Giunone.
I nomi degli altri sei mesi non esprimevano che l'ordine loro: Quintilis, Sextilis, September, October, November, December.
Dei due mesi aggiunti da Numa o da Tarquinio, l'uno prese il nome da Giano (Januarius); e l'altro dai sacrificî espiatori (Februalia), coi quali i Romani purificavansi delle colpe commesse negli altri mesi, poichè sembra che allora Febbraio finisse l'anno, e Ovidio dice:
Qui sequitur Janum veteris fuit ultimus anni.
Dopo la riforma giuliana, Marco-Antonio, allora console, dichiarò che, a perpetuarne il ricordo, il quinto mese, Quintilis, divenuto il settimo dacchè Gennaio e Febbraio furono ridotti i due primi, porterebbe quindi innanzi il nome di Julius, che noi diciamo Luglio.
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