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      Eccettuati i tre giorni di calende, di none e di idi, tutti gli altri giorni del mese assumevano nomi complessi giusta l'ordine retrogrado che occupavano avanti di ciascuno di quei tre termini iniziali: l'ultimo di questi ordini chiamavasi vigilia, e l'antipenultimo dicevasi terzo giorno avanti gli idi, le none e le calende: le altre espressioni, quarto, quinto ecc. avanti le calende, le none, o gli idi, erano sempre effettivamente false, cioè superiori di una unità al numero ordinale retrogrado ch'esse dovevano indicare. Il giorno 17 dicembre, per esempio, che realmente non è che il quindicesimo avanti le calende di Gennaio, si designava per 16.
      È difficile, invero, ideare una più strana, più complicata e più scura ripartizione del mese.
      § 62. Di nove in nove giorni avea luogo in Roma un pubblico mercato, in questo senso che, se il primo mercato erasi tenuto il primo giorno del mese, il secondo aprivasi il nono giorno, ed il terzo al decimosettimo: talchè, fra i due mercati, non contavansi che sette giorni. Il periodo così formato componeva una Nundina o Novendina.
      Lettere Nundinali, dicevansi le otto prime lettere dell'alfabeto A, B, C, D, E, F, G, H, le quali erano disposte in colonne nel calendario, e ripetute periodicamente da capo a fondo dell'anno: l'una di queste lettere designava, per ogni anno, i giorni di mercato. Quando era la lettera A, il giorno nundinale era il 1, il 9, il 17 ed il 26 di febbraio, e via discorrendo; e l'anno appresso la lettera D serviva all'uso medesimo.


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Manuale di antichità romane
di Gerolamo Boccardo
1861 pagine 60

   





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