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      Sextans 2 Octussis 8
      Quadrans, o Teruncius 3 Nonussis 9
      Triens 4 Decussis 10
      Quincunx 5 Vigessis 20
      Semissis, o Sembella 6 Trigessis 30
      Septunx 7
      Bes 8
      Dodrans 9
      Dextans 10
      Deunx 11
      As o libra 12 Centussis 100
     
      A proposito di questi nomi, non devesi omettere una importante osservazione: che cioè i Romani li adopravano in due diversi sensi
      1° Nel loro significato proprio, per esprimere cioè i pesi;
      2° Per estensione d'idee, ad esprimere una frazione, o (più raramente) un multiplo di un totale qualunque. Così, per esempio, volendo significare che un cittadino aveva ereditato da un altro 1/12 della sua fortuna, dicevasi hæres ex uncia; di un altro, che avesse ereditato i 3/4, dicevasi hæres ex dodrante.
      § 68. Abbiamo già veduto di sopra il rapporto che esisteva tra l'unità di capacità e quella di lunghezza. La stessa osservazione può farsi di presente circa al rapporto esistente fra l'unità di peso e quella di capacità. L'anfora doveva contenere 80 libbre di vino.
      È questo uno dei più notabili caratteri del sistema metrico romano, e che dimostra la sua sapiente regolarità. In un buon regime di misure, è sommamente importante che esista e si mantenga fra le varie unità una relazione tale che, data l'unità fondamentale di lunghezza, possa con essa ricostrursi tutto il rimanente sistema. Su questo principio venne, come è noto, ordinato il moderno sistema decimale; e, per quanto i Romani avessero errato prendendo come tipo del peso specifico il vino, la cui densità è variabile, pure dagli addotti esempi si scorge che l'accennato principio non fu ignoto agli autori del sistema metrico di Roma.


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Manuale di antichità romane
di Gerolamo Boccardo
1861 pagine 60

   





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