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      Stavano insomma in un quid medium tra le nature celesti e le terrene.
      Tali erano: Pane, preside de' pastori e delle gregge; Fauno, dio delle selve; Vertumno e Pomona, divinitą delle frutta; Pale, degli ovili; Flora, dei giardini: Termine, dei limiti; Angerona, Dea del silenzio; Ippona, dei cavalli; Stercuzio del letame, ecc., ecc.
      § 77. Tutte le virtł pił nobili, tutti i vizi pił nefandi ebbero in Roma culto ed altari. Un tempio avea la Mente in Campidoglio; l'Onore, uno nel suburbio; la Pietą, la Fede, la Speranza, la Felicitą, la Fortuna, la Voluttą, l'Ebrezza, ed infiniti altri affetti dell'animo o concetti del pensiero furono personificati in distinte deitą.
      § 78. Dei Peregrini furono chiamati tutti i Numi che i Romani trovarono nelle conquistate provincie, e che in Roma con largo eccletismo accolsero ed onorarono. Tali furono: l'Iside e l'Osiride degli Egizii, gli innumerevoli Dei ed Eroi dell'Asia e della Grecia.
      Quando si consideri che tutte queste divinitą ebbero feste peculiari, e giorni a loro consacrati, sarą agevole il comprendere quanta fosse la parte che i Romani sprecavano di quel tempo che č, come disse un filosofo moderno, la stoffa di cui si compone la vita.
     
      CAPO NONO
     
      Classi sacerdotali - Luoghi sacri - Preghiere.
      Sacrifizi pubblici e privati.
     
     
      § 79. In due grandi classi possono ripartirsi i Sacerdoti e ministri del culto pagano. Comprende la prima quei sacerdoti che, senza essere addetti al servizio di alcuna speciale deitą, adempivano in generale alle funzioni ed ai riti religiosi.


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Manuale di antichitą romane
di Gerolamo Boccardo
1861 pagine 60

   





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