Indi tre o quattro volte il morto ad alta voce chiamavano; lo deponevano poscia a terra; lo lavavano con tiepida acqua. Un funzionario speciale, detto il Pollinctor, ungeva il cadavere di olii aromatici, lo vestiva della pił bella sua toga: gli riponeva in bocca un quadrante destinato a pagare la barca di Caronte, indi in apposito letto lo componeva. Se la famiglia del defunto era spettabile e ricca, dinnanzi alla casa temporaneamente alzava, in segno di mestizia e di lutto, un albero di cipresso.
§ 92. Venuto il giorno delle esequie (che, per lo pił, era l'ottavo dopo la morte), un usciere convocava ad alta voce il popolo al funerale. I parenti o, se trattavasi di illustre personaggio, i magistrati ed altre spettabili persone portavano la lettiga, di preziosi ornamenti fregiata, sulla quale giaceva il morto. Un designator regolava il corteo e l'ordine della funebre pompa: altri intuonavano una monotona cantilena, o Noenia, annoverando i pregi che ornavano il trapassato. Uno stuolo di Pręficę (donne mercenarie a ciņ adoperate) precedevano la comitiva, versando compre lacrime, e pronunciando ad ora ad ora sentenze, d'ordinario desunte da classico autore, accomodate all'atto grave e solenne che si compieva. Seguivano littori e servi, portanti le insegne di onore che al defunto avevano appartenuto, come spoglie dei vinti nemici, ornamenti trionfali, e simili; altri su lunghe pertiche recavano i ritratti e le Imagini degli antenati, e faci. Gli schiavi che il defunto avesse per testamento manomessi; quindi i prossimi parenti, i figli col capo velato, le figlie col nudo crine, gli amici, e tutti con abito dimesso ed a lento passo si avanzavano.
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Pollinctor Caronte Noenia Pręficę Imagini
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