Ma, all’epoca della invasione dorica, gli Achei vennero ad abitare la contrada. Questo popolo, modesto e senza ambizione, non ebbe nè grandi guerrieri, nè famose rivoluzioni; ma, in compenso, vantò ottime leggi. Dodici città, ciascuna col suo piccolo territorio, e delle quali Dime e Patre erano le principali, formavano una federazione, il cui fondamentale principio era la più assoluta eguaglianza. Sotto Arato e Filopemene, la Lega Achea rinnovellata mandò nei dì della greca decadenza una breve ma splendida e gloriosa luce.
§ 23. Uno dei più piccoli Stati della Grecia era la Sicionia, limitata al nord dall’Acaia e dal golfo di Corinto o mare degli Alcioni, al sud dall’Arcadia, all’ovest da questa e dall’Acaia, all’est dalla Corintia. Ma il commercio diede a questo angusto paese una importanza ed una ricchezza maggiore di quelle che una vasta superficie avrebbero potuto procurargli. Le sue principali città erano Sicione, Terando e Filonte, più anticamente Aretirea.
§ 24. Più potente e più trafficante ancora, comechè piccola anch’essa, la Corintia aveva al nord il mare degli Alcioni, al sud l’Argolide, all’est il golfo Saronico e l’Istmo, all’ovest la Sicionia. La ricca Corinto, la cui circonferenza misurava otto chilometri, stendevasi alle falde di un’alta e scoscesa montagna, fra i due porti di Lecheo a maestrale e di Cenchreo a levante. L’Acrocorinto, la soprastante fortezza, era la chiave del Peloponneso.
§ 23. L’Arcadia toccava al nord l’Acaia, al sud la Messenia e la Laconia, all’est l’Argolide e la Sicionia, all’ovest l’Elide.
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