§ 44. Il mal successo di Mardonio non fece che irritare Dario; il quale mandò, sotto Dati ed Artaferne, una seconda spedizione più formidabile della prima. Invece di drizzar le prore, come la precedente volta, verso l’Ellesponto e la Tracia, si diressero i Persi da Samo attraverso il mare Icario, sull’isola di Naxo, di cui abbruciarono l’indifesa città. Rispettarono Delo, in onore d’Apollo, cui era sacra: presero e saccheggiarono Eretria, e sbarcarono a Maratona, volgendo sopra Atene. La battaglia che in quel luogo pugnossi rimarrà in sempiterno nella memoria degli uomini.
§ 45. Serse, il successore di Dario, preparò un’immensa oste a vendicare le sconfitte de’ suoi. Ponendosi egli stesso alla testa degli innumerevoli suoi combattenti, mosse dalla Cappadocia, ove li aveva raccolti, verso l’Ellesponto, sul quale aveva gittato un ponte di barche, cui il mare sommerse. Giunto sulle rive dello Scamandro, giurò di fare delle greche città la strage stessa che gli Achei avevano fatto di Troia. Da Sardi, in Lidia, mandò araldi in Grecia a chiedere l’omaggio della terra e dell’acqua; presso Abido, contemplò da un’alta rupe l’immensità del suo esercito e della sua flotta. Sopra due novelli ponti l’oste persiana valicò dall’Asia all’Europa.
Entrato nella Tracia, Serse arrivò nella vasta pianura di Dorisco, che l’Ebro irriga; indi passò nella Macedonia; in quell’atto che la flotta venne a gettar l’àncora alle foci dell’Axius, davanti a Terme.
§ 46. A difendere il passo delle Termopile, tra la Tessalia e la Locride, mandarono i Greci, sotto Leonida re di Sparta, quel pugno d’eroi che primi mostrarono ai Persiani come un popolo libero sappia per la patria morire.
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