Andrea guidava nei paschi l'armentoDel suo padrone, sull'erte pendici;
Allor che vennegli incontro un vigliacco,
Dai Genovesi cappato per messo,
Il quale giuntogli appena dappresso,
Disse, porgendogli d'or pieno un sacco:
«Vanne a Ceccaldi. Il senato comanda
«Che dei ribelli subisca la sorte,
«E questa somma vistosa ti manda,
«Se il cor ti basta di metterlo a morte.»
Il vecchio Corso stupito dapprima,
Quasi che punto da un angue si scosse;
Pieno di sdegno, l'infame percosse,
E giù pel monte il lanciò dalla cima.
Il miserabile, all'urto repente,
Precipitò capovolto nell'ondeD'un biancheggiante, spumoso torrente,
Che corre in mezzo alle frane profonde.
Andrea dal greppo sporgente guatollo;
Il sacco d'oro di Genova prese,
Non indugiò, verso i piani discese,
Ed al quartier di Ceccaldi recollo.
A Calenzana(12), ove tutto riposa,
Lasciato il duce che stavasi a campo,
Di notte buia partì, senza posa,
Come un bandito che cerca uno scampo.
Presa la via tra la macchia più folta,
Soffermò il piè sul ciglion d'una rocca;
E a palesare il nemico, se sboccaDal sottostante cammin, fè la scolta.
In breve tempo fortuna gli arride,
Che viene un Vittolo e passagli allato.
Andrea l'afferra di botto, l'uccide,
E si rimette solerte in agguato.
Di retro al primo un secondo ne giunge.
Il fiero vecchio non batte parola,
Ma con un colpo di stilo alla gola,
Scannato, esanime, all'altro il congiunge.
Quando gli par che una truppa è vicina,
E che vedralla arrivare tra poco,
Presto s'arrampica all'alta collina,
E sopra il vertice accende un gran fuoco.
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