Veduta profanar la franca terraDai re che tante volte avea domati,
Derelitto dai perfidi alleati,
Solo Napoleon sostien la guerra.
Tutta Europa ai suoi danni si raguna;
E la Fortuna,
Come per svincolarsi dal legameDi chi la trasse, quasi schiava, avvinta,
L'abbandona; e alle terga, allor, l'infameTradimento gli dà l'ultima spinta.
Le trionfate battaglie, le crudeliSconfitte, frutto di cotante frodi,
Sempre di Cirno hanno trovato i prodiAllo stendardo tricolor fedeli.
E quando, dall'ignava gente offesoChe avea difeso,
Mutilo accorso all'ultima fazione,
Sanza oscurarsi un tanto raggio langue,
I paesani del gran Napoleone
Versano a gara il generoso sangue(26).
Tutto sembra svanir con l'infeliceGiornata memorabile, nefasta;
Ma l'augello che al turbine sovrasta,
Sorge più bello, come la fenice,
Dalle ceneri sue. Sul Monte-d'Oro(27),
Il sacro alloroNei sassi inaccessibili rinverde;
Nè man profana può farne conquista,
Mentre l'aquila poggia, e che la perdeDei sospettosi re la corta vista.
Un dì, dall'oceán, come burrascaChe spinga al porto, a forza, un bastimento,
Rivien tra lieto, universal concento;
Ed in Parigi sembra che rinascaL'impero popolar; nè sembra in fallo:
L'audace Gallo
Caccia Filippo, che bandiva Carlo;
Padron di sè, ricupera ogni dritto;
La Republica acclama; e a governarlo,
Vuol la stirpe del martire proscritto.
Sacrilego fu l'uom che chiamò vileL'eroica moltitudine francese.
No! magnanimo e grato fu il paeseChe fè sovrano un esigliato umíle.
Memore dei felici eventi, e pureDelle sciagure
Che accomunavan i ricordi e i voti,
| |
Napoleon Europa Fortuna Cirno Napoleone Monte-d'Oro Parigi Gallo Filippo Carlo Republica Monte-d'Oro
|