Il Brofferio propose che la Camera dichiarasse, non si dovesse attendere l'esito della mediazione e si venisse a guerra sull'attimo; proposta almen chiara e logica prima che il ministro avesse dichiarate le condizioni dell'esercito, ma profondamente assurda dopo queste dichiarazioni; le quali parevano così esplicite e dolorose al Brofferio stesso, che alcuni anni dopo scriveva egli stesso, che i ministri democratici succeduti, che ripigliavano le offese nel marzo seguente, dovevano averle dimenticate(22). Se non che la proposta dell'opposizione, guidata dal Rattazzi, avea il merito di essere assurda prima e dopo; giacchè, senz'accettare pace nè rompere guerra, pretendeva che la Camera indicasse ai ministri un giorno, dopo il quale la mediazione s'intendesse risoluta e l'armistizio rotto. Nei momenti che si discuteva, la rivoluzione di Vienna sparpagliava le forze dell'Austria, e si poteva dubitare che occasione migliore non si sarebbe presentata. Bisognava che la Camera avesse spirito profetico per indovinare che l'occasione ci sarebbe stata per quel tempo ch'essa fissava per anticipazione. Pure, la proposta del Brofferio raccolse nella votazione 13 voti, e quella dell'opposizione 58: per fortuna, col ministero votarono settantasette.
E a questo risultato non ebbe poca parte il Cavour con un discorso, la cui somma era questa: che egli era interesse dell'Inghilterra che la mediazione riuscisse, e perciò si doveva aver fede che quella si fosse posta all'opera con leale e sincero animo; che in una nuova rivoluzione della Francia non s'avesse a sperare; che, del resto, le trattative della mediazione non si dovessero interrompere, non perchè molto effetto se ne potesse attendere, ma perchè non sarebbe giovato di alienarsi due potenze amiche, e che, intanto, negl'indugi delle pratiche, delle occasioni più opportune che le presenti non erano, si sarebbero potute presentare, parte perchè le condizioni d'Italia non erano allora tali che ne potesse venire aiuto al Piemonte, parte perchè quelle questioni di razze, che allora agitavano l'impero austriaco, non erano arrivate a scompigliarlo quanto più tardi avrebbero fatto.
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