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      Al lavoro e alla spedizione degli affari ha un'attitudine ed una infaticabilitą piuttosto unica che rara; quantunque di molte parti dell'amministrazione, la cui importanza gli par minore, non si dia nessun carico se vanno male, convinto, parrebbe, che non puņ andar bene ogni cosa. Fatticcio della persona, piuttosto pingue e basso, non rivela l'altezza della mente e la determinazione della volontą se non nella fronte spaziosa, nello sguardo vivo e sicuro, in tutto il carattere della fisonomia. La gentilezza continua del tratto e la finezza dello spirito attestano in quali ordini sociali sia nato e abitualmente vissuto: ma della nascita e delle sue dignitą, nč l'ambizione, nč la cognizione dei tempi e degli uomini gli permettono di dimostrarsi altero; e di fatti non ha alterigia di nobile, nč sussiego di ministro. La coscienza di se medesimo gli lascia apprezzar meno in se medesimo tutto quello che non č lui.
      VII.
      Qual concetto si fece il Cavour della condotta che egli nell'assemblea ed il Governo avanti al paese avrebbero dovuto tenere? Sullo scorcio del 1849 i principi restaurati, Luigi Napoleone nominato presidente in Francia, l'Ungheria vinta, l'Austria ridiventata padrona di sč, e la prevalenza dell'opinione moderata nel Piemonte stesso e nell'assemblea accennavano che l'Europa si sarebbe andata avviando per un indirizzo contrario a quello in cui l'avevano spinta le rivoluzioni del 1848. L'Azeglio disse un giorno, che quando si era tirati troppo a destra dall'aura momentanea del partito che tollerava, anzichč amasse, le instituzioni libera, bisognava, perchč queste si reggessero e il governo non fosse spinto a terra, che il ministero s'inclinasse un poco verso sinistra.


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Camillo Benso di Cavour
di Ruggero Bonghi
1924 pagine 116

   





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