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      L'Austria rispose alle querele del governo piemontese richiamando l'Appony, suo ministro presso la Corte di Torino, e il governo piemontese richiamò il Revel, che lo rappresentava presso la Corte di Vienna. E il Cavour, ministro delle finanze, chiese alla Camera de' fondi per venire in aiuto alle famiglie de' sequestrati.
      I due governi si premunivano. Mentre l'Austria, non contenta dell'occupazione continua delle Romagne, concludeva trattati con Parma e con Modena, ed afforzava Piacenza, il ministero del conte Cavour si preparava a migliorare le condizioni difensive del Piemonte, fortificando Casale, rinforzando Alessandria, e trasportando la marineria militare da Genova alla Spezia. E quante aspre battaglie non ebbe il Cavour a sostenere nel Parlamento contro coloro che, o per isbaglio di vista politica, o per il facile allarme degl'interessi municipali, s'opposero all'esecuzione di disegni così provvidi! Le fortificazioni di Casale, le quali sono state la salvezza del Piemonte nell'ultima guerra, ed erano state intraprese dal ministro nell'intervallo delle sessioni, essendogliene parso urgente il bisogno, non vennero approvate che alla maggioranza di due voti. Del rimanente, coteste battaglie parlamentari, come torna ad onore del Cavour l'averle vinte, così torna ad onore della libertà l'essersi dovute combattere; giacchè non è che con queste larghe e fiere discussioni che l'opinione pubblica si costituisce e si genera; e se la luce del vero non riesce sempre a conquidere i partiti nel Parlamento, riesce sempre a vincere gli animi del pubblico fuori.


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Camillo Benso di Cavour
di Ruggero Bonghi
1924 pagine 116

   





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