Pagina (94/116)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Il 9 ottobre Re Vittorio Emanuele era già entrato nel Napoletano, annunciando all'Europa, che egli intendeva di assumere con mano ferma la direzione del moto nazionale, del quale era responsabile lui; e alle popolazioni napoletane, che veniva tra loro a raffermare l'ordine, far rispettare la volontà loro, e dar loro modo di manifestarla liberamente; veniva per iscongiurare il pericolo, che, all'ombra di una gloriosa popolarità, di una probità antica, tentasse di riannodarsi una fazione pronta a sacrificare il vicino trionfo nazionale alle chimere del suo ambizioso fanatismo.
      Il voto presunto del Parlamento, e l'entrata prossima di Vittorio Emanuele risolsero il governo napoletano. Lunghi erano stati i suoi dubbi e i suoi interni dissensi; e c'importa di chiarirli con alcune poche parole, perchè si intenda non solo da quali cagioni quei dissidî nascessero, ma anche quali intoppi il conte Cavour si dovesse aspettare o trovare nel governo delle province meridionali d'Italia.
      Vi è presso di noi non un partito, davvero, ma un'accozzaglia di varî e diversi residui di vecchi partiti, sia pullulati prima che in Italia ci fosse una tribuna parlamentare, sia durante i dieci anni di vita del Parlamento Subalpino; la quale non è tenuta insieme da altro vincolo, che dalla comune ripugnanza a vedere il conte Cavour ministro del Governo e capo del moto italiano. In alcuni di quegli i quali fanno parte di cotesta miscela di uomini e di pareri, l'ira contro la persona serve di fomite e di ragione all'ira contro l'indirizzo politico che la persona rappresenta; in altri, viceversa, è il concetto politico diverso, che ha fatto venire in astio il propugnatore più valido di un sistema che non si vorrebbe.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Camillo Benso di Cavour
di Ruggero Bonghi
1924 pagine 116

   





Re Vittorio Emanuele Napoletano Europa Parlamento Vittorio Emanuele Cavour Italia Italia Parlamento Subalpino Cavour Governo