Tuttavia, o signori, se non i mezzi speciali, posso indicarvi, e non esito a farlo, quali, a parer mio, debbano essere le grandi cause che ci faranno raggiungere questa mèta.
Affermai, e vi ripeto, che il problema di Roma non può, a mio avviso, essere sciolto colla sola spada; la spada è necessaria, lo fu e lo sarà ancora per impedire che elementi eterogenei vengano a frammettersi nella soluzione di questa questione; ma, o signori, il problema di Roma non deve essere sciolto colla spada sola; le forze morali debbono concorrere al suo scioglimento; e quali sono queste forze morali, sulle quali si dovrà fare assegnamento?
Io qui invado un poco il terreno della filosofia e della storia; ma pure, essendo stato tratto in questo campo, dirò tutta intera la mia opinione.
Io credo che la soluzione della quistione romana debba essere prodotta dalla convinzione che andrà sempre più crescendo nella società moderna, ed anche nella grande società cattolica, essere la libertà altamente favorevole allo sviluppo del vero sentimento religioso.
Io porto ferma opinione che questa verità trionferà fra poco. Noi l'abbiamo già vista riconoscere anche dai più appassionati sostenitori delle idee cattoliche; noi abbiamo veduto un illustre scrittore, in un lucido intervallo, dimostrare all'Europa, con un libro che ha menato gran rumore, che la libertà era stata molto utile al ridestamento dello spirito religioso.
Ma, o signori, a conferma di questa verità non è mestieri per noi di andare in traccia di esempi all'estero; ce ne somministra il nostro stesso paese; giacchè, o signori, non esito ad affermare che il regime liberale, che esiste in questa contrada subalpina da 12 anni, è altamente favorevole allo sviluppo del sentimento religioso.
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