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      Questa cella è quella della regina. Le api la fabbricano senza risparmio, in modo che la cera impiegata per una di queste basterebbe a farne cento da operaie. Le celle reali sono di due sorta: le une appositamente fabbricate per la regina ai lembi dei favi, le altre nel mezzo dei medesimi allorchè perdono la regina.
      Il miele ed il polline è immagazzinato in celle da operaie e da maschi. Le celle melearie, quanto più abbondante è il raccolto, altrettanto vengono allungate particolarmente nelle parti più appartate dell'alveare in modo che tra i favi rimane solo lo spazio da passarvi un'ape. Le celle da fuchi trovansi di rado sulla parte superiore dei favi, d'ordinario nel centro o lateralmente da 20 a 40 file. Le celle melearie sono nella parte superiore.
      Miele, polline ed acqua sono indispensabili alimenti per le api, le quali si danno a raccoglierne con tutto l'impegno. Volano esse sui fiori, ne suggono il nettare mediante la lingua del loro apparato boccale, e lo raccolgono entro lo stomaco meleario o antiventricolo, che acquista, la mercè dei succhi gastrici ed altre sostanze, un odore e sapore tutto suo proprio, e si converte in miele; giunti all'alveare lo rigurgitano nelle rispettive celle, o magazzini. Quando trovano propizia la raccolta, il miele è portato in tutta fretta all'abitazione, ed allora lo riversano nelle prime celle vuote onde tornare tosto al lavoro; dopo ciò, e alle volte durante la notte, lo trasportano nelle celle melearie. Il polline, o polvere fecondante dei fiori, è necessario alle api in tutte le stagioni e più nel tempo delle covate.


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I costumi delle api
di Paolo Bonizzi
Treves Milano
1871 pagine 23