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      Gli industriosi insetti abbisognano anche di propoli o propilo, sostanza densa, giallognola o rossiccia, resinosa, amara ed aromatica, trasudata dalle gemme di certe piante come pioppi, castani, ontani, ippocastani, ecc. Il propoli quando abbrucia spande un gratissimo odore. È solubile nell'alcool. Il propoli è raccolto, nei giorni ed ore calde, dalle api, che ne staccano un pezzetto colle mandibole, e poscia colle zampine anteriori lo levano e lo portano alle medie, e da queste è attaccato alle cestelle.
      La temperatura più favorevole alle api per raccogliere è fra i 12 e i 25 gradi, e allorquando la temperatura interna dell'alveare oltrepassa i 36 gradi cessano i lavori, e si vedono uscire in gran numero e porsi davanti al foro d'ingresso. Tutta l'attività spiegata dalle operaie nei lavori interni dell'alveare e negli esterni delle raccolte prosegue ed anzi aumenta a misura che aumenta la sociale prosperità la quale dipende dall'essere la regina sana e prolifera.
      La regina è l'anima della società. In un'arnia normale vi è una sola regina e gelosa a tal punto di un'altra da sacrificare, occorrendo, la vita. Se si dà il caso che in una stessa arnia si trovino due regine, una di esse è però distinta dalle altre in modo da formare due famiglie separate, e fra esse vi sarà stata guerra accanita in cui la perdente non riportò ferita mortale. D'ordinario la lotta viene decisa colla morte di una o colla fuga della più debole, e succede anche che ambedue le combattenti perdono la vita.


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I costumi delle api
di Paolo Bonizzi
Treves Milano
1871 pagine 23