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      Tale lotta avviene fra due giovani regine, di rado tra una regina vecchia ed una giovane. Le operaie prestano la più grande assistenza alla regina, imperocchè sono esse che le porgono il nutrimento, che le stanno sempre intorno a farle corteo, insomma sono assai sollecite nel prodigarle tutte le cure possibili sia che essa stia tranquilla, sia che passeggi per l'alveare o deponga le uova. Se un pericolo la minaccia, ecco tutte quante pronte a prendere la sua difesa.
      La regina, come, l'unica femmina prolifera della società, si occupa unicamente di deporre le uova, il cui numero può ascendere assai facilmente fino a 60000. Abbiamo dei fatti che provano come può deporne un numero alquanto più elevato. Il barone Berlepsch contò 3021 ova fatte da una regina in 24 ore, e stimò che in quattro anni questa ne abbia deposte cento e trenta mila, senza contare quelle dei maschi.
      L'ape regina non esce mai dal suo alveare, e lo lascia soltanto allorchè deve eseguire il volo d'amore. In condizioni favorevoli la regina può volar fuori dell'arnia in cerca di un fuco tre giorni dopo che ha compita la metamorfosi, ma può anche ritardare diverse settimane e perfino qualche mese. L'unione della regina col maschio ha sempre luogo nell'aria ad una considerevole altezza, lungi perciò dalle nostre osservazioni, ed avviene in giornate calde e serene, in cui l'aria è tranquilla, nelle belle ore del giorno, dalle 9 alle 4, mentre le api operaie ronzano allegre avanti la loro abitazione. Di consueto sono molti i voli, poichè assai di rado viene fecondata dal primo volo; con questo prende cognizione del sito della propria arnia che esamina tanto attentamente prima di lasciarla.


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I costumi delle api
di Paolo Bonizzi
Treves Milano
1871 pagine 23

   





Berlepsch