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      Guai se sbagliasse arnia nel ritorno, sarebbe inevitabilmente messa a morte. Quando essa è volata fuori e torna fra 10 o 15 minuti, è cosa certa che non avvenne il connubio; è avvenuto, se tarda dai 40 ai 50 minuti. Può ripetere il volo 20 o 30 volte in più giorni, ed in un giorno persino tre volte senza restar fecondata ove non si sia incontrata con nessun amante o fors'anche perchè non trovò l'amante simpatico. La fecondazione della regina succede una volta soltanto per tutto il viver suo. L'unico fuco che compì questo atto incontra inevitabil morte, perchè l'istrumento della fecondazione è costrutto in modo da doverlo lasciare nel corpo della sua compagna. Si sono viste delle regine ritornare all'arnia portando un filamento pendente da cui si liberarono da sè stesse, o vennero aiutate dalle operaie.
      Passati due giorni dacchè avvenne il volo d'amore, e talora anche un tempo assai lungo, la regina comincia a deporre le uova fila per fila nelle celle preparate, e seguita sempre a deporne, eccetto i due mesi del più gran freddo. Prima di deporre un uovo in una cella v'introduce la testa; se la trova vuota e pulita, retrocede, alza il ventre, e lo introduce entro la cella medesima, e nello stesso tempo che lo spinge al fondo emette con uno sforzo muscolare l'uovo che vi resta attaccato col glutine che lo avvolge.
      Un fatto molto curioso sto ora per accennare, voglio dire il fatto della partenogenesi o parto verginale. Ho detto che vi sono celle da operaie e celle da maschi; or bene, l'uovo che la regina depone in una cella da operaia ha subito l'azione della fecondazione, e perciò da esso nascerà un'operaia o femmina imperfetta; l'uovo invece deposto in una cella da maschio non essendo fecondato darà origine ad un maschio.


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I costumi delle api
di Paolo Bonizzi
Treves Milano
1871 pagine 23