E se in pratica spesse volte si vede, che essendosi unto un Rognoso, e sembrando in dieci, o dodici giorni guarito, contuttociò in breve la Rogna suol tornare a rifiorir come prima; non è da maravigliarsene, perchè l'unguento avrà bensì ammazzati i Pellicelli viventi, ma non avrà guaste, e corrotte l'uova, depositate, per così dire, ne' nidj della Cute, dove elle posson poi nascere, e far ripullulare il male. Per la qual cosa alcuni dopo il vedersi guariti continuano prudentemente per qualche altro giorno di vantaggio le unzioni, il che tanto più facilmente possono eseguire, quanto che le unzioni per la rogna possono manipolarsi gentilissime, e di buon'odore, come appunto è quella fatta con Manteca gialla di fior d'Aranci, o di Rose incarnate, mescolata con una conveniente porzioncella di Mercurio precipitato rosso.
Quì avea pensato di terminare lo strano Paradosso di questa Lettera; ma essendomi improvvisamente venuto capriccio di volerlo dare alle Stampe, prego la bontà di V. S. Illustriss. a permettermi, che io ci aggiunga uno abbozzo compendioso di spiegazione per quell'altre poche figure, che son delineate in compagnia di quella del Pellicello.
Nella Fig. V. è rappresentato nella sua natural grandezza il Tarlo, che abita ordinariamente ne' legni duri, e per suo nutrimento gli rode. Questo così fatto Tarlo è generato da quegli Scarafaggi grandi, e neri morati, che in cima al capo anno due corna, o antenne lunghissime fatte a nodi, come si può vedere nella Fig. VI. Da' Contadini Livornesi son chiamati Scarafaggi Peraiuoli, perchè volentieri mangiano le Pere, e per lo più ronzano intorno a' loro alberi, e ad altri di simil natura.
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