Ancora, per sorgere ed essere grande, ti conviene essere forte dell'anima, del braccio, della coscienza; ma non lo sarai se la mollezza t'invilisce, se il vizio ti prostra, se i piaceri del senso ti addormentano, se l'usbergo del sentirsi puro in ciascuno degli individui tuoi non ti copre e non ti difende. Dunque bada alle premesse e bada alla conseguenza; il buon cittadino si forma nella vita di casa, e non è punto da credersi nella virtù politica di tale che veruna ne ha di privata.
Contro la privata morale stanno poi offensori vizi di due maniere: altri che sogliono apertamente essere tenuti e riprovati per tali; e di cotesti non importa trattare, o poco, chè le parole non si buttano per provare che il sole splende e l'acqua bagna. Ma corre un'altra sorta di vizj che non vogliono, da uomini eziandio onestissimi, essere considerati per tali; e nondimanco, per il principio che offendono, per gli effetti di cui sono causa, tanto maggiormente compariscono funesti quanto più facilmente, e talora volontariamente, vi si incappa; vizj che fanno le grinze al pari o peggio degli altri, ma le spianano col liscio della galanteria; che snervano il pensiero, prostrano l'anima e rompono i nervi mentre addolciano, o si crede, il cuore. Per cotesta generazione di vizj è forza che lo scrittore cittadino consumi copia maggiore d'inchiostro; e giova dipingerli con acconcio colorito in un quadro che, buono o malgrado nostro, ci tragga a scoprire i germi della corruzione individuale là dove meglio sono nascosti, e dove manco li cercheremmo noi; corruzione che, di persona in persona allargandosi e riproducendosi, arriva a formare corruzione generale, cioè a guastare, con la rovina della virtù morale, la virtù politica.
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