La storia della Isabella, semplice di per sè e poco ricca di azione, specialmente è notevole per le digressioni e gli episodj. L'amore e la morte del giovinetto paggio Lelio Torelli, nelle vene del quale la quasi materna affezione di Isabella inconscia accese un fuoco che dovea divorarlo; i terrori, i presentimenti, la rassegnazione di Isabella, la sua confessione al marito che, per essere certo di quella fede che vince ogni errore, indossa la cocolla e usurpa il posto di un frate confessore; i preludi della catastrofe; la catastrofe, sono portenti d'ingegno e di pennello michelangiolesco.
E poichè mi trovo in via di pigliare i confronti dai pittori, vorrei dire che la Veronica Cybo, in parecchie sue scene, è quadro che parrebbe dipinto dal Caravaggio, se, nella schiera degli scrittori, il Guerrazzi non tenesse più alto grado che il Caravaggio, comechè potentissimo ingegno, non tiene in quella dei pittori italiani. Questo racconto, se tu il consideri nel suo insieme, senza scemare per nulla di quella originalità d'idee, di fantasia, di colorito per cui fra tutti i moderni scrittori va distinto il Guerrazzi, è quello de' suoi che procede più regolare e con maggiore, non dirò intreccio, ma azione drammatica, spoglio di ogni ridondanza, di quel soverchio lusso di episodii e digressioni che sono, a un medesimo tempo, la virtù e il difetto di questo scrittore, e che tu ignori se in lui maggiormente le riprendi o le ami, se più le vorresti togliere o conservare.
VIII.
Se altri domandasse a Guerrazzi stesso quale precipuo, per non dire unico, scopo egli si proponesse scrivendo, credo riassumerebbe la sua risposta in queste poche parole: combattere tutti i nemici d'Italia, stranieri e Papato, Papato e stranieri a vicenda.
| |
Isabella Lelio Torelli Isabella Isabella Veronica Cybo Caravaggio Guerrazzi Caravaggio Guerrazzi Guerrazzi Italia Papato Papato Guerrazzi
|