Il quale suo valore anche maggiormente apparisce dagli elogi funebri di Francesco e Giuseppe di Luigi Sabatelli, fratelli non che nella nascita, nella morte; la quale entrambi li incolse in età più presto giovane che matura, coronati della gloria di pittori sommi in una terra che tanti eccellentissimi ne produsse, e dove il Verbo dell'arte, se a molto maggior numero di persone si rivela che altrove, appunto rende men facile il distinguersi sublimi fra tutti.
Avrei caro che il leggitore specialmente considerasse la chiusa del secondo di questi due discorsi che varca i confini d'una semplice orazione, trattando lungamente alcuni casi della vita e la morte dell'artista e i suoi modi come uomo e come pittore; e l'avrei caro, perocchè mi paja riboccante di così nuova e gagliarda e patriottica eloquenza da potersi citare contro il suo stesso autore a prova de' generosissimi sentimenti che lo studio delle arti e degli artisti sa ispirare a vantaggio della libertà e della patria: il che, in fondo al cuore, credo riconosca Guerrazzi; il quale, se talora sembra sdegnarsi contro di esse, nol fa perchè dubiti della virtù ed efficacia loro, ma perchè non sempre, da chi le coltiva, gli compariscono rivolte allo scopo che dovrebbero avere; ed egli vorrebbe fossero, in ogni occasione e tempo, non pur belle, ma veracemente nobili e grandi.
Come egli stesso confessa, piacevoli commozioni e l'onore di una lettera con una bella medaglia dell'Accademia fiorentina gli fruttò questo culto delle arti belle, cui non potendo professare come artista, amò d'illustrare come scrittore, adoperandovi una serenità d'ingegno che più rara incontri in altre opere sue.
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