Pajono, dopo due secoli e mezzo di riposo in sepoltura, rinati nell'isola i morti del vicino continente; i Côrsi di Pasquale Paoli arieggiano i Fiorentini di Francesco Ferrucci; i Francesi del conte di Maillebois valgono gli Spagnuoli del principe d'Orange. Siccome a Firenze nell'epoca del famoso assedio, così in Corsica nel tempo dell'ultima guerra contro la Francia, se un uomo comparve sugli altri eminente, nondimeno tutti si mostrarono eroi; in entrambi i casi non vi fu allora altri che il popolo, un intero popolo. Pari le sventure, le battaglie, le resistenze, i conati d'ogni ragione che precedettero le due catastrofi; l'indole e le opere dei difensori della patria e di quelli che la tradirono per vendetta o per prezzo nelle mani degli invasori; pari gli affetti e gli odi e le conseguenze che ne germogliarono, fiori di sepolcro, sul campo delle due sconfitte; per le cause e per gli effetti, la rotta di Pontenuovo è una riproduzione dell'olocausto di Gavinana; una è la voce che s'alza dai due tempi, dai due paesi, dalle due tombe che chiudono i martiri dell'una terra e dell'altra.
Ma se l'ispirazione è la medesima, diverso è il modo, la forma dei due poemi, vale a dire l'Assedio di Firenze e il Pasquale Paoli: nel primo meglio prorompe l'uomo; nel secondo, maggiormente si rivela l'artista; e quivi per ventura incontri ciò che fu notato mancare nell'altra opera; l'economia del tutto e il sapiente ordinamento delle parti e il colorito che, senza riuscire monotono, è uno insieme e vario; cosicchè ogni esagerazione svanisce e la passione vien rattenuta in que' limiti onde scalda e non arde.
| |
Côrsi Pasquale Paoli Fiorentini Francesco Ferrucci Francesi Maillebois Spagnuoli Orange Firenze Corsica Francia Pontenuovo Gavinana Assedio Firenze Pasquale Paoli
|