Del resto, si ha una prova diretta di questa interpolazione nel fatto che san Giustino, Tertulliano, Origene e san Cipriano, nelle loro numerose ed ardenti polemiche contro gli ebrei ed i pagani, non citano questo passo di Giuseppe.
Anzi, Origene dichiara che Giuseppe non riconosceva Gesù per il Cristo(14); ciò che non avrebbe potuto dire ove il passo citato di Giuseppe fosse già esistito al suo tempo.
Per unanime consenso di tutti i critici sensati e competenti, questo passo di Giuseppe deve dunque ritenersi interpolato da una pia frode dei cristiani primitivi.
Di Giuseppe si cita ancora un altro passo (Lib. 20, c. 9) in cui, parlando della condanna di Giacomo, soggiunge: «fratello di Gesù, detto il Cristo». Qui Giuseppe contraddice se stesso, poiché parla di Cristo come d'un uomo qualunque, mostrando di non credere alla di lui divinità, mentre nell'altro passo mostra di credere alla divinità di Gesù. Questa contraddizione fu risolta comunemente nel senso che solo il passo precedentemente analizzato sarebbe interpolato o alterato. Ma in realtà non esiste criterio di sorta per far accettare l'uno piuttosto che l'altro dei due passi contraddittori, di guisa che non solo l'uno esclude l'altro, ma entrambi si escludono a vicenda. Imperocché anche questo passo deve aversi in conto di apocrifo. Solo che questa volta l'interpolazione è fatta con abilità maggiore che la precedente, poiché fa parlare Giuseppe da quell'ebreo che egli era. Ma ciò si comprende e si spiega per la circostanza che questa interpolazione è anteriore a quella precedentemente riferita, perché esisteva già al tempo di Origene: onde la prima falsificazione non poteva essere ancora ordita come la successiva, ma doveva essere più prudente.
| |
Giustino Tertulliano Origene Cipriano Giuseppe Origene Giuseppe Gesù Cristo Giuseppe Giuseppe Giuseppe Lib Giacomo Gesù Cristo Giuseppe Cristo Gesù Giuseppe Origene
|