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      Ma anche questo passo non è perciò da riguardarsi come autentico.
      Non lo è, non può esserlo, per la semplice ma ovvia e indeclinabile considerazione che Giuseppe, ove avesse effettivamente avuto sentore e notizia di Gesù detto il Cristo, non avrebbe mancato di estendersi molto di più sulla di lui vita - egli, figlio di un prete, e che racconta tutti i più minuti dettagli dell'istoria di quel tempo - trattandosi qui d'un uomo che avrebbe avuto una parte tanto grande, saliente, spiccata, originale e culminante nella storia del suo paese.
      Infine, se restasse ancora qualche dubbio, a provare definitivamente che il passo di Giuseppe su Gesù fu interpolato, soccorre Fozio, il quale dichiara formalmente che nessun ebreo ha mai parlato di Gesù.
      Veniamo a Tacito.
      Il passo di Tacito, che farebbe testimonianza di Gesù, è il seguente:
      «Nerone, senza strepito, sottopose a processo ed a pene straordinarie coloro che il volgo chiamava cristiani, perché invisi per i loro misfatti. L'autore del loro nome fu Cristo che, regnando Tiberio, fu dannato al supplizio da Ponzio Pilato. Non appena veniva repressa questa esiziale superstizione, che nuovamente pullulava non solo in Giudea, ond'era venuto tanto male, ma eziandio in Roma, ove da ogni parte confluivano i settatori e vi celebravano le cose più atroci e più vergognose. Adunque, sì per confessione di coloro che si correggevano, sì per l'universale giudizio del pubblico, vennero convinti non solo come incendiari, ma eziandio come professanti odio al genere umano»(15).


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Gesù Cristo non è mai esistito
di Emilio Bossi (Milesbo)
pagine 292

   





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