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      Gesù Cristo non è persona storica: egli è Dio, soltanto Dio, più o meno felicemente antropomorfizzato.
      La stessa etimologia ce lo indica.
      Gesù significa "Salvatore".
      Cristo significa "Unto".
      Niente di più comune che il nome di Messia, o di Cristo fra gli Ebrei.
      Nella Bibbia stessa, nell'Antico Testamento il nome di Messia, o Cristo, viene applicato perfino a dei re pagani; a Ciro da Isaia (XLV, 1), al re di Tiro da Ezechiele (XXVIII, 14). Esso si applicava al popolo intiero, e a tutti i membri del popolo, come nei Salmi.
      Gesù Cristo vuol dunque dire: «Colui che fu unto Salvatore».
      Già l'etimologia dimostra pertanto che non abbiamo da fare con una persona storica.
      In che anno egli è nato? Buio pesto! Quasi tutti coloro che si sono occupati della questione, convengono in ciò che, in ogni caso, la nascita di Gesù non coincide con l'êra volgare. Non fu che sei secoli dopo la sua pretesa esistenza che un monaco, Dionisio il Piccolo, introdusse l'êra cristiana, assegnandone il principio, ossia la nascita di Cristo, all'anno 753 della fondazione di Roma. Questa data fu trovata generalmente erronea di almeno sei anni. Ma anche la sua erroneità non può venire dimostrata senza obbiezioni e difficoltà d'altra natura: e si capisce; ché niente è meno dimostrabile del non esistente. Calvisio e Moestlin contano 132 sistemi, e Fabricio circa 200!
      Nulla si sa dire neppure del giorno della sua nascita. Chi volle fosse il 6 od il 10 gennaio; chi il 19 od il 20 di aprile; chi il 20 maggio; chi il 25 maggio.


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Gesù Cristo non è mai esistito
di Emilio Bossi (Milesbo)
pagine 292

   





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