Pertanto noi non perderemo tempo in discussioni coi cristologi né coi critici che, pure eliminando l'una o l'altra parte del Nuovo Testamento, vollero nondimeno conservare la persona storica di Cristo.
Tutta quest'opera nostra nella quale conduciamo, a filo di logica, le loro stesse premesse alle ultime conseguenze, sarà indirettamente una confutazione del loro sistema illogico.
Intanto, prima di procedere oltre, raccogliamo alcune delle ammissioni, o conclusioni, alle quali sono venuti i critici più autorevoli che tentarono l'impossibile, vale a dire di scrivere la vita di Gesù.
Lo Strauss, dopo di aver detto che qualche cosa di probabile si può ammettere nella vita di Cristo - ciò che noi dimostreremo impossibile - conchiude il suo lavoro colossale sulla Vita di Gesù dicendo:
«Ma questa verosimiglianza vicina alla certezza - (quel poco che egli lasciò sussistere della storicità di Gesù è dunque soltanto una verosimiglianza vicina alla certezza) - non va molto lontano... Poche cose sono debitamente accertate; e quelle medesime alle quali l'ortodossia si appoggia di preferenza - quelle miracolose e sovrumane - è accertato, al contrario, che esse non sono punto avvenute. Ma far dipendere la salute dell'uomo dalla sua fede in cose di cui una parte è certamente fittizia, un'altra incerta, e soltanto una minima porzione accertata - (vedremo che questa minima porzione accertata non esiste), - questa pretesa è tanto assurda che, ai nostri giorni, non si ha più nemmeno bisogno di confutarla»(37).
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