Non ci si dice niente delle sue abitudini e dei dettagli della sua vita. Non ci si raccontano di lui che delle apparizioni, non si raccolgono dalla sua bocca che degli oracoli. Tutto il resto rimane nell'ombra; ora, l'ombra ed il mistero sono precisamente la sostanza del divino... In una parola, quelli che ci narrano di Socrate sono dei testimoni; quelli che ci parlano di Gesù non lo conoscono, ma l'immaginano»(39).
«Noi, dice Miron, non sappiamo quasi nulla sulla vita di Gesù. I redattori dei Vangeli ed i primi autori ecclesiastici, raccogliendo le tradizioni correnti nella comunità cristiana, hanno potuto raccogliere eziandio qualche frammento della verità; ma come sceverarlo fra tanti elementi mitologici e leggendarii? Una vita di Gesù è adunque impossibile»(40).
Infine il Renan, lo stesso autore della Vita di Gesù, innanzi che lo incogliesse la fantasia di scrivere questo romanzo, dopo d'aver riconosciuto che ben poco potrebbe dirsi della vita di Gesù, soggiungeva: «Gesù fu realmente un uomo celeste ed originale, o un settario ebreo analogo a Giovanni Battista? Noi amiamo credere che il personaggio reale offrisse in lui qualche tratto del personaggio ideale. Tuttavia non compromettiamo la nostra ammirazione quando la scienza non può dir niente di certo ed arriverà forse un giorno a delle negazioni... Chi sa se Gesù non ci appare spoglio delle umane debolezze soltanto perché noi non lo vediamo che da lungi e attraverso la nebbia della leggenda?
«Chi sa se egli non ci appare nella storia come l'unico uomo irreprensibile, se non perché ci mancano i mezzi per criticarlo?
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