Fa come l'aeronauta che getta la zavorra dalla navicella per non lasciar cadere a terra anche la navicella e sé con essa.
Solo che i salvatori di Cristo uomo non fanno i conti con la logica né con la verità storica.
Non con la logica, perché, come avverte giustamente il Vacherot, l'ultima formola a cui è fatalmente condotto il protestantesimo liberale (e, aggiungiamo noi, il razionalismo spiritualista) è la soppressione della personalità storica del Cristo e di tutto quanto vi si connette, perché è la sola che non possa essere contestata né dalla filosofia né dalla critica moderna(55).
Non colla verità storica, perché il Cristo della Bibbia, di tutta la Bibbia, di tutti i Vangeli, e non solo del quarto, è una persona del tutto soprannaturale.
Strauss medesimo, il più grande dei critici di cotesta scuola, è obbligato a riconoscere che l'intrusione del principio soprannaturale e la concezione dogmatica di Cristo rendono impossibile una biografia di Gesù.
Invece egli si adoperò ad eliminare tutto il soprannaturale dalla vita di Gesù, sacrificando il Cristo dogmatico, onde salvare il Cristo storico, partendo dal concetto che, se gli antichi trovavano degno dell'uomo di non considerare come estraneo all'umanità tutto quanto è umano, la divisa dei moderni dev'essere di eliminare come estraneo tutto quanto non è umano e naturale. Onde egli non ripeté più l'errore di martellare il cervello e il buon senso per spiegare razionalmente i miracoli del Cristo, condannati irremissibilmente dalla scienza, ma li eliminò semplicemente dalla parte storica, considerandoli come miti giustapposti ma non contrarii alla persona storica di Cristo, onde conservare Cristo alla umanità ed alla storia.
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